La vitiligine è caratterizzata dalla presenza di macchie biancastre in vari distretti corporei. Esistono due forme: una forma di vitiligine volgare che è bilaterale e colpisce occhi, mani, piedi, ginocchia, bocca, ecc. e una forma cosiddetta segmentaria che colpisce solo un lato del corpo. La prima è molto instabile ma più semplice da curare soprattutto in alcune sedi, come il viso il décolleté e le ascelle, invece la segmentaria è molto stabile ma più difficile da trattare.
Gli integratori più importanti: gli antiossidanti
L’obiettivo è stabilizzare la patologia e per questo è importante l’uso di integratori, in particolare antiossidanti, che servono a combattere lo stress ossidativo, uno fenomeno che nella vitiligine è molto marcato. L’uso di questi principi attivi, associati alla fototerapia è molto utile per stabilizzare la malattia e favorire il processo di ripigmentazione. Ma quali antiossidanti?
Ce ne sono tantissimi tipi: gli studi si sono concentrati in particolare sul coenzima Q10, l’acido alfalipoico, la piperina estratta dal pepe nero, la mangiferina (estratto del mango), il tè verde ,il betacarotene, la vitamina E. Oggi la tendenza è quella di utilizzare miscele di antiossidanti, ovvero integratori che contengono varie sostanze insieme.
Gli attivi più tradizionali: le vitamine A, C, D ed E
Queste vitamine agiscono come antiossidanti e prevengono lo stress ossidativo epidermico, che è considerato un fattore importante della distruzione prematura dei melanociti.
La vitamina D aumenta il tasso di melanogenesi aumentando l’attività della tirosinasi. Aiuta anche a mantenere attivo il sistema immunitario; una carenza di vitamina D è stata osservata in molte malattie autoimmuni.
Il betacarotene
Il betacarotene è un precursore della vitamina A con un’intensa attività antiossidante. Svolge un ruolo nel mantenimento del normale colore della pelle; inoltre, il deposito cutaneo di carotenoidi alimentari fornisce fotoprotezione per le pelli leggermente pigmentate.
Il ruolo delle vitamine
Un ruolo importante poi lo giocano le vitamine, come la C, E, B12, D e l’acido folico, in combinazione con altri regimi terapeutici. Ma come funzionano? Vediamo alcuni esempi.
È noto che le vitamine svolgono un ruolo importante nel processo di pigmentazione della pelle. La vitamina B12 per esempio inibisce la produzione di omocisteina, un omologo dell’aminoacido cisteina.
L’omocisteina è a sua volta collegata all’attività della tirosinasi, un enzima responsabile della produzione di melanina; tuttavia un’elevata quantità di omocisteina genera a sua volta radicali liberi, portando a una ridotta sintesi di melanina e alla distruzione dei melanociti. In tutto questo processo, l’acido folico lavora in tandem con la vitamina B12 come donatore di gruppi metilici dall’azione antiossodante.
Ecco perché si consiglia sempre di assumere insieme queste due vitamine per curare la vitiligine. Secondo alcuni studi scientifici, una combinazione di supplementazione di vitamina B12 e acido folico e l’esposizione controllata al sole è una buona strategia per ritrovare il colore naturale della pelle. Anche l’integrazione di B12 e acido folico insieme all’acido pantotenico, una forma idrosolubile di vitamine del gruppo B, ha mostrato risultati molto promettenti nell’attenuazione delle macchie bianche.
Nuovi integratori allo studio
Gli esperti sono sempre alla ricerca di nuovi e più potenti antiossidanti: tra i vari attivi allo studio un fitoestratto, il geniposide, derivato dalla gardenia, che pare molto promettente per la sua azione antiossidante, così come un composto derivato dal ginseng, il ginsenoside Rk1.
Uno studio di revisione sistematica ha mostrato che la vitiligine generalmente non produce risultati significativi con l’uso di antiossidanti topici, ma l’effetto aggiuntivo dell’assunzione orale non può essere ignorato. Lo sviluppo di nuovi prodotti naturali, come mezzo ausiliario della fototerapia, stanno diventando una scelta terapeutica sempre più efficace e convincente.