
L’estate è un periodo propizio per i pazienti affetti da psoriasi, considerato che nella maggior parte dei casi tende a migliorare sensibilmente, se non addirittura a scomparire del tutto. Questo è dovuto all’effetto delle radiazioni ultraviolette solari, che rallentano l’iperproliferazione delle cellule epidermiche. Sono infatti queste ultimeche provocano la comparsa di manifestazioni antiestetiche quali squame, ispessimenti e arrossamenti. Inoltre, il sole fa aumentare la sintesi di vitamina D, che svolge un’azione antipsoriasica e spegne l’infiammazione allontanando i linfociti.
Una sinergia vincente
“L’esposizione alla luce ultravioletta, utilizzata anche in fototerapia, ha un’azione di moderazione e regolazione sul turn over e sulla crescita delle cellule epidermiche, rendendo questo processo a livello cutaneo meno evidente e migliorando l’aspetto clinico delle lesioni” spiega il dermatologo Giovanni Leone.
Fattore naturale secondario che si aggiunge all’effetto antiproliferativo della radiazione solare è l’acqua salata del mare, che funge da coadiuvante sulle lamelle di psoriasi, le quali vengono ammorbidite e idratate. Il binomio sole e mare è dunque una combinazione vincente perché contribuisce a far regredire le lesioni.
Gli accorgimenti da adottare in estate
Per sfruttare al massimo l’azione benefica del sole nel periodo estivo è importante adottare alcuni semplici accorgimenti sia al mare sia in montagna, onde evitare che ustioni e scottature possano scatenare la riattivazione della psoriasi e portare allo sviluppo di nuove placche.
In primis, bisogna applicare adeguate creme solari ad alta protezione in base al proprio fototipo, senza eccedere nell’utilizzo. “Noi dermatologi consigliamo, a meno che non si tratti di persone con una pelle molto chiara che si scottano facilmente, di non proteggere le chiazze di psoriasi quando ci si espone al sole proprio per sfruttare al massimo l’azione benefica dei raggi ultravioletti” continua Leone.
Studi in letteratura scientifica dimostrano infatti che le zone affette da psoriasi non hanno una sensibilità eccessiva ai raggi ultravioletti, che svolgono piuttosto un ruolo terapeutico sulla malattia. “In generale, è meglio non esporsi al sole nelle ore centrali della giornata, ma piuttosto in modo graduale a inizio mattinata o nel pomeriggio, quando il sole non è eccessivamente forte” aggiunge.
Considerato che il caldo estivo spinge a lavarsi con più frequenza e di conseguenza l’epidermide tende a seccarsi più facilmente, è opportuno utilizzare prodotti non aggressivi come ad esempio saponi neutri o a base oleosa e oli detergenti di origine naturale. Tra gli accorgimenti da adottare durante il periodo estivo, anche la scelta dell’abbigliamento, che consenta di esporre le chiazze di psoriasi, a seconda della loro localizzazione nel corpo, alla radiazione solare. Meglio preferire abiti comodi, in fibra naturale e calzature aperte, affinché la pelle possa traspirare e restare asciutta.
Cosa fare prima di esporsi al sole
Prima dell’estate i soggetti affetti da psoriasi possono preparare la pelle all’esposizione al sole attraverso un trattamento coadiuvante a base di cheratolitici, incorporati in diverse creme pensate per la psoriasi. Si tratta di sostanze che permettono un beneficio ancora maggiore nel momento in cui il paziente si espone alla luce ultravioletta, sia essa quella del sole durante l’estate o quella della fototerapia o del laser a eccimeri.
“Un esempio è l’acido salicilico, contenuto in prodotti farmacologici o cosmetici. – sottolinea il dermatologo – Questo favorisce la penetrazione delle sostanze terapeutiche, la radiazione ultravioletta e l’effetto dell’acqua salinica attraverso le cellule agglomerate della chiazza psoriasica, rimuovendo l’eccesso di squame”.
In alcuni prodotti vi è anche la presenza di un cortisonico, che utilizzato insieme all’acido salicilico, permette la penetrazione più agevole ed efficace del farmaco. È importante ricordare che alcuni farmaci per la cura della psoriasi sono fotosensibilizzanti, ovvero rendono particolarmente sensibili alle radiazioni, quindi meglio consultare il proprio dermatologo prima di esporsi al sole.