Ceretta, laser, filler e peeling: si possono fare i trattamenti estetici con la vitiligine? La risposta è che sarebbe meglio evitare qualsiasi trauma cutaneo che possa comportare l’insorgenza di nuove macchie. È quello che gli esperti definiscono “isomorfismo di Koebner”, un fenomeno che provoca lesioni depigmentate in seguito ad un insulto chimico, meccanico o termico.
“Anche alcuni atteggiamenti banali come struccarsi, sfregare il viso con gli occhialini o la cuffia da piscina, strofinarsi con gli asciugamani, può essere causa di questo fenomeno” spiega il dermatologo Andrea Paro Vidolin.
In linea generale, considerato che la vitiligine è una malattia della pelle, i trattamenti estetici come radiofrequenza, iniettabili, filler e botox sono sconsigliati. Anche alcuni metodi di depilazione classici, in primo luogo la ceretta, possono far insorgere traumi alla cute. Per questo l’epilazione è un tema che va affrontato in modo consapevole, chiedendo prima consiglio ad uno specialista.
Trattamenti estetici: con molta prudenza
“Non esiste il no assoluto, ma ai nostri pazienti diciamo sempre di fare attenzione a tutti i trattamenti estetici. Quelli idratanti vanno bene, mentre per quanto riguarda il discorso della ceretta, come dell’epilazione o degli angiomi trattati con il laser, il consiglio è di fare una piccola prova in una zona coperta. Se successivamente non succede niente, allora si può procedere con il trattamento” continua l’esperto.
“Per chi si sottopone all’epilazione laser è sempre bene lasciare passare almeno dieci giorni dalla seduta prima di esporsi al sole. Così facendo si evita che la pelle reagisca con un’infiammazione dei melanociti. Allo stesso modo, è consigliabile evitare di trattare la pelle abbronzata, facendo trascorrere circa un mese dall’ultima esposizione per evitare effetti di ipopigmentazione. “È vero che si tratta di trattamenti selettivi, ma bisogna procedere sempre con cautela in base al soggetto, perché l’isomorfismo di Koebner esiste e in letteratura è descritto molto bene”.
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