Le recenti ricerche terapeutiche sulla Vitiligine stanno puntando prevalentemente sulla chirurgia.

È il caso della Dermoabrasione, una particolare pratica terapeutica che consente di “levigare” la cute nell’area depigmentata, preparando la strada per l’applicazione di prodotti topici in associazione o meno con la fototerapia.

Più nello specifico la dermoabrasione viene utilizzata per trattare aree particolarmente resistenti ai trattamenti tradizionali in associazione a terapie topiche come il 5 fluoro uracile, il tracrolimus o la piperina e poi viene praticata la fototerapia con il laser ad eccimeri.

I risultati sono incoraggianti, ma anche in questo caso la corretta selezione dei pazienti è fondamentale. Per esempio, “i candidati con maggiore probabilità di un risultati positivi sono soggetti con malattia stabile da diverso tempo, assenza del fenomeno di Koebner, modesta superficie corporea interessata per evitare la possibile riattivazione della patologia anche in sede di dermoabrasione”.