Dopo poco dalla pubblicazione dell’articolo riguardante la genetica della vitiligine sul New England Journal of Medicine, il nostro lavoro di ricerca in collaborazione con l’Università del Colorado porta ad un altra importante pubblicazione sulla prestigiosa rivista “Nature Genetics” Vai al sito di “Nature Genetics”

Ecco il commento della rivista online “Sanità News:

PROGRESSI NELLO STUDIO DEI GENI ASSOCIATI ALLA VITILIGINE

Uno studio multicentrico pubblicato su Nature Genetics, fornisce nuove basi per la definizione del substrato genetico dei soggetti con aumentata probabilità di ammalarsi di vitiligine, la mancanza della colorazione della pelle dovuta ad assenza o riduzione zonale dei melanociti, i contenitori della melanina. La ricerca conferma che la suscettibilità alla vitiligine generalizzata, una malattia dermatologica caratterizzata dalla perdita della pigmentazione al volto, sulle mani ed in altre aree cutanee, è associata ad alterazioni genetiche. Allo studio, che ha coinvolto centri di eccellenza statunitensi ed europei per la cura e la ricerca sulla vitiligine, hanno partecipato Mauro Picardo, coordinatore della task force europea sulla vitiligine e direttore del Laboratorio di Fisiopatologia Cutanea e Giovanni Leone, responsabile del Servizio di Fototerapia dell’ Istituto Dermatologico San Gallicano di Roma. I ricercatori hanno reclutato un ampio numero di pazienti e di soggetti di controllo di origine europea e li hanno sottoposti allo screening del genoma per rivalutare il coinvolgimento specifico di alcuni geni, identificati in un precedente studio, nel determinare un’aumentata suscettibilità alla vitiligine nei pazienti selezionati. Gli scienziati hanno trovato nei soggetti affetti da vitiligine delle variazioni in dieci geni coinvolti nella risposta immune, ed in particolare in quelli, come FOX-1, che regolano l’espressione genica e la funzione delle cellule T e di proteine chiave in questo meccanismo di difesa. La risposta immune, infatti, è un fattore protettivo in condizioni normali, ma nella vitiligine può provocare un eccessivo aumento di aggressività delle cellule del sistema immunitario. Queste alterazioni, insieme ad altri fattori come lo squilibrio delle capacità antiossidanti e la presenza di un assetto lipidico suscettibile allo stress ossidativo e in grado di influenzare la funzionalità della membrana cellulare, contribuiscono a provocare nei soggetti affetti da vitiligine la morte dei melanociti, ossia le cellule preposte alla sintesi della melanina, il pigmento che dà il colore alla pelle. I geni alterati nei pazienti sono coinvolti anche in altre malattie autoimmuni, in particolare quelle epidemiologicamente associate alla vitiligine.