Con l’estate, il caldo e il sole, la cute si abbronza, regalandoci un colorito dorato; tuttavia sono in molti a riscontrare, con l’abbronzatura, la comparsa di macchie bianche sulla pelle che causano un effetto a pois o a cartina geografica decisamente antiestetico.

Dato che possono essere dovute a molti fattori, è sempre consigliabile rivolgersi al proprio dermatologo.

Siamo abituati a sentir parlare soprattutto di vitiligine….e noi medici, ovviamente a considerarla come il principale problema diagnostico-terapeutico.

In realtà, abbastanza spesso, giungono pazienti che si lamentano di piccole, fastidiose (dal punto di visa estetico), macchioline tonde che sembrano “spallinare” alcune zone del corpo: superficie anteriore delle gambe e braccia. L’immagine è deturpante per le signore dai 35 in su, che si sono dedicate ad ottenere una bella abbronzatura in estate e ora vedono i loro sforzi vanificati.

Questa manifestazione cutanea, rilevante soprattutto dal punto di vista estetico, è chiamata “ipomelanosi guttata” dal termine latino “gutta” ovvero goccia. L’aspetto delle macchioline simili a goccioline giustifica il termine. Come dicevamo, le sedi predilette, sono soprattutto la superficie anteriore, tibiale, delle gambe e le braccia. Possono essere poche le macchioline ma possono anche essere numerose. Il momento in cui si notano di più è ovviamente quando la pelle è abbronzata, quindi soprattutto alla fine dell’estate, ma, anche in autunno, inverno, le lesioni ipopigmentate possono costituire un problema estetico. Per quanto la causa esatta non si conosca, si pensa che siano dovute a dei microtraumi e rappresentino una sorta di piccole cicatrici superficiali. A differenza delle cicatrici vere e proprie non interessano lo strato più prodondo della pelle, il derma. Però la parte più superficiale, l’epidermide, è interessata e vi è una distruzione dei melanociti, le cellule che producono la melanina. La comparsa di queste piccole chiazze è favorita dai microtraumi, dalla fragilità cutanea e, soprattutto dalla secchezza cutanea, che sono fattori comuni a riscontrarsi nel fotoinvecchiamento. In sostanza, come il fotoinvecchiamento, rappresentano un segno dell’età. Compaiono più frequentemente dai 35 anni in su. Chi ha la pelle molto secca è predisposto. Ovviamente, per manifestarsi, hanno bisogno di un fattore scatenante, che è l’intensa esposizione solare. Quindi attenzione maggiore è richiesta da parte di chi ha già la pelle secca ed eccede con l’esposizione al sole. Importante, innanzitutto è la prevenzionE: idratare bene e frequentemente la pelle sulle zone a rischio (braccia e gambe), usare prodotti solari con elevato fattore di protezione ed un buon doposole e, attenzione, a scrub, depilazione, ed altri fattori traumatizzanti. Alcuni cosmetici, soprattutto profumi e oli aromatici possono predisporre alla comparsa di questa patologia.

E se sono già comparse, come curarle?. Una accurata visita specialistica dermatologica si impone: l’esame con luce di Wood le evidenzierà anche in autunno inverno quando l’abbronzatura è lieve o assente, un check up del fototipo potrà evidenziare un fototipo a rischio. A questo punto, lo specialista prescriverà una terapia di supporto con integratori che favoriscono la fisilogica sintesi di melanina per il ripristino della pigmentazione, una adeguata idratazione e, al bisogno, una fototerapia di supporto, che, a seconda dei casi, potrà essere “total body” o mirata. Non è, purtroppo, un problema che si risolve facilmente in tempi brevi ed è molto meglio prevenire che curare.

L’ipomelanosi guttata non va confusa con la Tinea versicolor o pitiriasi versicolor; un’infezione fungina (in questo caso le macchie sono più grandi e compaiono soprattutto sul torace e sulla schiena)
Con la vitiligine è difficile confonderla perché, nella vitiligine, le lesioni compaiono in zone specifiche e sono simmetriche e di dimensioni più grandi.

Esiste anche la Pitiriasi Alba in cui si notano piccole chiazze ipopigmentate, ma sul volto, ed è tipica di bambini ed adolescenti, infine, alcune forme di psoriasi, come la “guttata” possono portare alla comparsa di chiazzette bianche residue dopo la guarigione delle lesioni psoriasiche.

In tutti i casi, sarà il dermatologo, meglio se “fotodermatologo o esperto di pigmentazione a confermare la diagnosi ed a prescrivere il trattamento più idoneo per ogni singolo paziente, ma l’ipomelanosi guttata non è un problema facilmente risolvibile in tempi brevi e comporta un disagio per molti pazienti.
E’ per questo motivo che in molti preferiscono convivere con il disturbo, magari facendosi aiutare da un gruppo di supporto psicologico.

Per coprire l’inestetismo sulla pelle è possibile utilizzare un correttore da scegliere in una tonalità il più simile possibile a quella della parte non depigmentata.