Gli Italiani si proteggono poco e male. Gli esperti ricordano che l’esposizione deve essere graduale e che le creme solari devono essere idonee al proprio fototipo. Discorso diverso per i bambini, per i quali sono consigliati anche cappelli e magliette.

PRIMO SOLE

SOS raggi d’aprile “Intensi e rischiosi come in agosto”

Nel paese del sole non si sa come proteggersi e ci si espone in modo abbastanza scriteriato. Gli italiani usano poco e male i prodotti solari, non indossano magliette e cappellini, restano al sole anche nelle ore peggiori e se proteggono i bambini non riescono comunque ad evitare arrossamenti e scottature. Temono, sbagliando, soltanto il sole d’agosto.” Ed è un grande errore – evidenziano i dermatologi del Centro di Fototerapia Dermatologica di Roma – perché l’intensità del sole di Aprile è equivalente a quella dell’estate piena, con l’aggravante che si espone una pelle non preparata, che dunque bisogna proteggere ancora di più. La gradualità è fondamentale: cominciare per un’ora per consentire alla pelle un adattamento progressivo e utilizzare, in base al proprio fototipo, una protezione medio-alta per gli UVB e UVA. “Leggete bene l’etichetta e cercate la sigla SPF, che indica la protezione Uvb, e il simbolo Uva”.

Non dimentichiamo che se il rischio maggiore di un’esposizione senza regole può essere il melanoma, gli effetti del sole possono anche essere meno gravi ma molto fastidiosi come nel caso delle Fotodermatosi-eritema solare, che si manifestano con eritema, papule, bolle molto pruriginose sulle zone foto-esposte. Vanno studiate, effettuati dei test particolari per definire quale sia il raggio responsabile della patologia, prevenute con creme solari e antiossidanti per via sistemica e nei casi più gravi trattate con una terapia desensibilizzante con delle lampade particolari due tre mesi prima dell’esposizione.