Le regole per trarre i migliori benefici dall’abbronzatura, riducendo al massimo fastidi e rischi.

L’appuntamento con la bella stagione è arrivato. È un sole caldo quello di questi giorni e il desiderio di partire il fine settimana per raggiungere il mare è irrefrenabile. Sono vacanze “spot”, quelle che precedono le ferie vere e proprie, durante le quali in pochi giorni si vuole solo godersi il primo sole. È la stagione più bella e nei pochi giorni di villeggiatura, è bene ricordare che generalmente la pelle non gradisce i raggi del sole. Soprattutto le alte dosi concentrate nei week-end.

Quest’anno poi l’attenzione per la cute deve essere ancora più alta. Perché, secondo le statistiche stilate dai dermatologi nei tempi più recenti, sono in considerevole aumento le reazioni allergiche ed irritative dovute ai raggi solari, dette fotodermatosi.

In media i primi tre giorni di vacanza al sole sono considerati il “periodo finestra”. È proprio allora che la pelle può irritarsi e chiedere aiuto oltre che essere ad alto rischio scottature.

Il rischio di subire le bruciature è doppio nei primi week-end al mare, in cui si registra un incremento sensibile delle scottature, ustioni anche gravi o bollicine, prurito e foto dermatiti di molti tipi. La pelle all’inizio della stagione non è preparata ai raggi ultravioletti: non ha difese endogene già attive. Il colorito con il quale si giunge al mare è dovuto all’ossidazione della melanina già presente sulla superficie della pelle. Perché se ne formi altra ci vogliono almeno 24-72 ore di tempo dalla stimolazione solare iniziale. Durante questo periodo la pelle si arrossa ma non si abbronza ed è bene esporsi poco e stare all’erta ad ogni segnale di aiuto lanciato della cute.

Va anche ricordato che le ustioni da sole aumentano notevolmente il rischio di tumori cutanei: in Europa l’epitelioma baso cellulare colpisce 1 persona su 1000. In Italia ogni anno ci sono circa cinquemila nuovi casi di melanoma che, se non diagnosticati precocemente, sono letali.

I soggetti più a rischio sono le persone che hanno la carnagione piuttosto chiara e lentigginosa. È bene ribadire che la pelle ricorda le scottature solari subite durante l’infanzia, infatti circa l’80% dei giovani fra 25 e 30 anni affetti da tumore della pelle ha subito un tale tipo di trauma in età infantile. Esporsi al sole senza precauzioni infine facilità la comparsa di alcuni segni che intaccano la bellezza della pelle.

Primo fra tutti il foto-invecchiamento, cioè la formazione precoce di rughe, ispessimento e perdita dell’elasticità cutanea. Oltre alla comparsa di macchie color caffè, un problema comune, che difficilmente scompaiono una volta che si sono formate, ad ogni nuova stagione estiva, si scuriscono ancora di più e possono estendersi. La pelle va difesa dai raggi dannosi del sole, idratata, protetta: è una regola che vale per gli adulti come per i bambini.

Nel caso in cui, a seguito di una prima esposizione al sole, insorgano irritazioni cutanee, come le fotodermatosi, è bene sospendere immediatamente l’esposizione alla luce solare e recarsi dallo specialista per la cura più appropriata.

Al Centro per la Cura della Vitiligine di Roma, il dr. A. Paro Vidolin e il dr. G. Leone sono a disposizione di tutti coloro che ne abbiano necessità, con tutta la loro esperienza professionale riguardo tali patologie.