Il dott. Giovanni Leone

Intervista al Dr. Giovanni Leone

D: Dr. Leone, lei è di ritorno dal IPCC di Bordeaux e sappiamo che al Congresso dei Dermatologi Ospedalieri di Palermo lei e alcuni suoi collaboratori avete già riferito su alcune novità, ma ci sono vere novità nel trattamento della vitiligine ?

R: Mi piace aprire questa intervista con un annuncio, soprattutto perché molti pensano, e non a torto, che la “grande” industria farmaceutica non investa sulla vitiligine, ebbene, da poco non è così: è partito anche in Italia il primo studio clinico pilota
di fase II sull’efficacia dell’afamelanotide (Scenesse®) in associazione alla fototerapia UVB a banda stretta nella vitiligine, e per noi, unico centro selezionato in Italia è una soddisfazione ma anche un grande impegno.

D: ci può spiegare meglio?

R: Si tratta di un farmaco, e per la verità di un farmaco impegnativo, e allo studio pilota  partecipano tre centi di eccellenza negli stati uniti e tre centri di eccellenza in Europa: uno in Francia, uno in Svizzera e il nostro, all’Istituto San Gallicano. Comunque rimando all’annuncio dedicato allo studio che faremo sul sito, però sottolineo l’importanza del fatto che una Azienda Farmaceutica Multinazionale abbia deciso di impegnarsi sul fronte della vitiligine !

D: In ordine di rilevanza per i pazienti cosa altro porta con sé da Bordeaux ?

R: Forse i pazienti preferiscono soluzioni concrete ed immediate, soprattutto per quanto riguarda la terapia, però devo dire che, dal punto di vista scientifico e della ricerca, gli studi più importanti sono quelli del Prof. Richard Spritz, esperto di genetica dell’Università del Colorado, studi ai quali abbiamo collaborato e stiamo collaborando. Infatti, solo facendo luce sulla genetica della vitiligine si potranno capire i meccanismi patogenetici che ne stanno alla base e finalmente intervenire sul “primum movens”

D: Siamo senz’altro d’accordo su questa importante prospettiva, ma, al malato di vitiligine, che continua a bussare a tutte le porte con risultati a volte deludenti cosa possiamo dire ?

R: Anche sul fronte terapeutico le novità ci sono, anche se, spesso, si procede in modo empirico: un esempio è l’impiego, introdotto di recente, di tecniche di dermoabrasione o micro dermoabrasione seguite dall’applicazione di inibitori topici della calcineurina (il ben noto Protopic®)

D: ci spiega meglio di che si tratta ?

R: In sostanza, sembra che, nel paziente affetto da vitiligine, i melanociti abbiano difficoltà a migrare dalle zone sane (intendo ovviamente i melanociti  vitali) a quelle colpite da malattia. Dunque, con particolari tecniche, che provocano una alterazione dell’epidermide nel senso di “aprire un cammino” per i melanociti sane verso le zone da riempire si può sperare di ottenere una ripigmentazione soprattutto nelle zone molto difficili come mani e piedi.

D: Ma in pratica come funziona ?

R: In realtà la prima segnalazione di un possibile effetto di queste tecniche si ebbe alcuni anni orsono con i lavori del Prof. Tag Anbar, del Cairo, che dimostrò una efficacia discreta della dermoabrasione con il laser ad Erbio, seguita dall’applicazione di un chemioterapico irritante, sulle mani di pazienti affetti da vitiligine

D: E voi, applicate la stessa metodica ?

R: Noi applichiamo una metodica che si basa sullo stesso concetto, ma che non prevede l’uso del laser e poi la utilizziamo per incrementare l’efficacia degli immunomodulatori, come il Protopic®. In pratica eseguiamo un pre-trattamento con stimolazione meccanica e creazione di micro-tunnel nell’epidermide delle zone interessate per circa un mese con contemporanea applicazione di questi immunomodulatori e poi facciamo seguire un periodo di trattamento con fototerapia o meglio copn laser o luce ad eccimeri.

D. E i risultati ?

R: Abbiamo iniziato da poco e non possiamo ancora dare risposte attendibili, ma, in base alle altre esperienze in campo internazionale siamo fiduciosi.

D: E il trapianto ?

R: Il trapianto cellulare rimane la metodica terapeutica di scelta per tutti i casi di vitiligine segmentaria in cui si ottiene la risoluzione completa in una elevata percentuale dei casi. Anche nella vitiligine volgare, a patto che sia stabile da alcuni anni, si possono ottenere buoni risultati.

D: Ci sono nuove tecniche ?

R: secondo noi, la metodica del trapianto di sospensione di melanociti e di cellule epidermiche rimane la migliore: è quella descritta dal Prof. Gauthier, ma attualmente si stanno introducendo dei miglioramenti che rendono la metiodica più veloce e più affidabile

D: per esempio ?

R: un avanzamento fondamentale è dato dalla “tripsinizzazione veloce” che permette di eseguire l’intervento in una sola giornata con grandi vantaggi per il paziente; nel nostro Istituto è aperta da alcuni mesi la lista di prenotazione per accedere all’intervento.

D: e la famosa piperina ?

R: sembra strano, ma a Bordeaux non ho sentito alcuna comunicazione scientifica sull’uso della piperina nella vitiligine. Il Prof. Henry Lim, di Detroit, e il Prof.  Gauthier di Bordeaux, da noi interpellati, si sono dimostrati piuttosto prudenti e hanno affermato che non esistono dati probanti sull’uomo.

D: e allora perché molti la utilizzano ?

R: molti utilizzano un cosmetico, preparato con la piperina (che è una sostanza naturale derivata dal pepe nero). Ben altra cosa sarebbe mettere a punto un farmaco isolando il principio attivo che ha mostrato di essere efficace nei topi. Comunque noi, attualmente, stiamo valutando gli effetti di alcuni nuovi prodotti contenenti piperina che sono da poco stati commercializzati in Italia e non abbiamo pregiudiziali. Visto che nel nostro paese questa sostanza sembra indurre una certa curiosità nei pazienti, pubblicheremo presto sul sito, una intervista sulla piperina ad un esperto di fama internazionale.

D: Lei si appresta ora a partire per Lisbona per un altro appuntamento; di che si tratta ?

R: Il 20° Congresso della EADV (European Academy of Dermatology and Venereology), il più importante appuntamento annuale per i dermatologi di tutta Europa. Sarò tra i coordinatori e moderatore del “Photodermatology Day”, una giornata di comunicazioni scientifiche e dibattiti sulle novità in fototerapia e foto protezione. Vi saranno intere sessioni dedicate ai disturbi della pigmentazione, quindi anche alla vitiligine. Faremo un aggiornamento “in diretta” come per gli altri Congressi.

D: Grazie, Dr. Leone, e buon lavoro !