LA SCELTA TERAPEUTICA
Il trattamento deve essere innanzitutto programmato in base all’estensione della patologia: nelle forme con interessamento di meno del 10% della superficie corporea è indicato un primo tentativo terapeutico con steroidi topici.
Le forme più estese potranno giovarsi, come trattamento di prima scelta, della fototerapia o fotochemioterapia (PUVA).
In alcune particolari sedi poco responsive al trattamento fototerapico (mani, piedi), o quando esistano particolari indicazioni, potrà essere tentato il trapianto di melanociti.
In casi di vitiligine generalizzata, con tendenza alla diffusione rapida della patologia, è stato proposto l’impiego di corticosteroidi sistemici in bolo, che sarebbe in grado di arrestare la progressione della patologia. Tuttavia sembra che, alla sospensione del trattamento, si manifesti nuovamente la diffusione della patologia.
Nelle forme con interessamento di più del 70-80% della superficie corporea si può tentare la depigmentazione definitiva della cute sana residua con il monobenziletere di idrochinone al 20%. Questo trattamento è lungo e presenta rischi di sensibilizzazione da contatto.
CORTICOSTEROIDI TOPICI
Possono essere utilizzati corticosteroidi topici di media-alta potenza per il trattamento delle forme di vitiligine molto localizzate e per i bambini più piccoli che non possono essere sottoposti a trattamento fototerapico. Il trattamento con steroidi topici può essere protratto per 1-2 mesi e si deve esercitare una strettissima sorveglianza, al fine di individuare al più presto possibili effetti collaterali.
ALTRI IMMUNOMODULATORI
Recentemente è stata descritta l’efficacia del Tacrolimus per uso topico nella vitiligine localizzata. Le modalità d’impiego e l’effetto sarebbero simili a quelli degli steroidi topici.