Come sappiamo i raggi del sole sono preziosi alleati contro la Psoriasi, tanto che d’estate spesso si ha un miglioramento e talvolta la completa scomparsa delle lesioni. Per simulare l’azione benefica del sole da anni viene utilizzata la fototerapia, cioè l’esposizione a raggi ultravioletti UVA o UVB.
Oggi attraverso l’utilizzo soprattutto degli UVB-NB (UVB a banda stretta, quindi privi della loro componente dannosa) si possono ottenere notevoli miglioramenti su svariati problemi della cute, tra cui la psoriasi. Esistono attrezzature UVB-NB sia per zone estese (total body) che per aree limitate del corpo. L’irradiazione avviene in pochi minuti, all’interno di cabine fornite di specifiche lampade, la cui funzione è monitorata con controllo elettronico.
Generalmente la fototerapia si fa a cicli di 20 o 25 sedute, da farsi due o tre volte alla settimana e in genere i risultati ottenuti si mantengono per alcuni mesi.
Nonostante l’arrivo dei nuovi farmaci biologici e di varie altre creme innovative, la fototerapia resta un’opzione importante per i malati con psoriasi: ha pochi effetti collaterali, può essere utilizzata anche nei bambini ed è una buona opzione per chi, pur avendone bisogno, non può prendere i medicinali generalmente prescritti nei casi più gravi (ad esempio in gravidanza, oppure per chi soffre di altre patologie).
I vantaggi della fototerapia sono sostanzialmente legati alla sua efficacia, associata a un ottimo profilo di sicurezza, in quanto le radiazioni non hanno il potenziale di effetti collaterali che invece comportano i farmaci altrimenti prescritti a questi pazienti».