È questione ancora di pochissimo. Poi le speranze di centinaia di migliaia di persone che in Italia soffrono di vitiligine si concretizzeranno. È arrivato anche in Italia ruxolitinib, il nuovo farmaco topico per curare questa patologia cutanea, che ha già dimostrato di avere un’efficacia superiore a quella di altri trattamenti locali. In attesa degli ultimi passaggi burocratici, impariamo a conoscerlo meglio con il gioco del vero e falso.
È il primo farmaco approvato in modo specifico per il trattamento della vitiligine
VERO
Ruxolitinib appartiene alla classe degli inibitori della Janus chinasi e consente la repigmentazione della pelle agendo sul meccanismo alla base della malattia. Si tratta del primo e unico farmaco specifico per la vitiligine. I trattamenti impiegati sino ad oggi erano corticosteroidi o inibitori della calcineurina topici, che tuttavia non sempre producono risultati soddisfacenti e presentano limitazioni per eventi avversi.
Si usa anche per via orale
VERO
Questo farmaco viene utilizzato anche sotto forma di pastiglie ma non per curare la vitiligine. Il ruxolitinib è impiegato per la mielofibrosi (una malattia caratterizzata da fibrosi midollare ed ematopoiesi fuori dal midollo osseo). Si prescrive anche per il trattamento della policitemia vera, una rara patologia oncologica del sangue che porta principalmente alla proliferazione incontrollata dei globuli rossi.
Ruxolitinib si utilizza solo per il corpo
FALSO
È indicato nel trattamento della vitiligine non segmentale con interessamento facciale e BSA (body surface area, superficie corporea) compreso tra 0,5% e 10% negli adulti e negli adolescenti a partire dai dodici anni di età. Per questa indicazione terapeutica, il ruxolitinib è disponibile in Italia all’interno di una specialità medicinale con il nome commerciale Oplezura®.
È indicato nei casi in cui la fototerapia non funzioni
FALSO
Il farmaco è riservato in articolare alle forme di vitiligine che vengono trattate con la fototerapia, perché abbinati tra loro i trattamenti sembrano dare effetti migliori in termini di efficacia.
In uno studio di fase 2, condotto in pazienti adulti affetti da vitiligine, il trattamento con la crema di ruxolitinib, è stato associato a una ripigmentazione a 52 settimane di trattamento, valutata con un miglioramento superiore o uguale al 50% . Dopo la settimana 52, ai pazienti è stato consentito di aggiungere la terapia con raggi ultravioletti-B a banda stretta continuando il trattamento con ruxolitinib due volte al giorno. Tutti i pazienti hanno sperimentato un ulteriore miglioramento della ripigmentazione. Sono comunque necessari studi più ampi per confermare questi risultati.
In America si usa anche contro la dermatite atopica
VERO
Negli Stati Uniti, la Food and Drug Administration (FDA) ha già concesso l’approvazione di ruxolitinib per entrambi gli usi; in Europa, invece, il farmaco ha per ora ricevuto il via libera solo per il trattamento della vitiligine.
Ruxolitinib ha effetti collaterali pesanti
FALSO
Gli studi hanno dimostrato che ruxolitinib crema è ben tollerato dai pazienti, non presentando eventi avversi correlati alla classe dei JAK inibitori; l’evento avverso più comune è infatti una reazione acneica sul sito di applicazione del trattamento.
Per vedere i risultati si devono aspettare anche sei mesi
VERO
La terapia può richiedere anche più di 24 settimane per una risposta soddisfacente.
Sarà possibile acquistarlo con la prescrizione di un medico
FALSO
In Italia lo potranno prescrivere solo i dermatologi ospedalieri o operanti con il SSN attraverso la stesura di un piano terapeutico. Come stabilito dalla Gazzetta ufifciale del 17 maggio 2024 il farmaco (il cui costo per il pubblico è superiore a 1200 euro) sarà rimborsabile, ma spetta ora a ogni singola Regione mettere a punto le regole e meccanismi di distribuzione.