Fototerapia

La fototerapia, dal greco ‘terapia della luce’, è una metodica che sfrutta i benefici della luce solare per la cura di alcune malattie della pelle. In origine veniva utilizzata soprattutto per alleviare i disturbi del sonno e di alcune malattie psichiatriche, tra cui la depressione. Attraverso l’utilizzo dei raggi ultravioletti, la fototerapia riproduce artificialmente la luce solare tanto da risolvere in modo efficace diverse patologie dermatologiche.

Il trattamento fototerapico prevede diverse modalità di esecuzione, ciascuna adatta a specifiche esigenze. Ciò che cambia è la fonte di luce, la sua intensità e il tipo di radiazioni alle quali si espone il paziente. I principali tipi di fototerapia includono: terapia con raggi UVB a banda larga, terapia con raggi UVB a banda stretta, terapia PUVA e terapia fotodinamica.

La fototerapia non è solo un trattamento di prima linea efficace per numerose malattie della pelle, ma è anche economica e ha pochi effetti collaterali. Prima di iniziare il percorso è importante però la visita dermatologica, che servirà allo specialista per valutare l’anamnesi del paziente, analizzare il fototipo e indagare su altre patologie associate. Oltre a verificare la tipologia di disturbo cutaneo, dove è posizionato e quanto è esteso. 

In quali casi è utile la fototerapia

Negli anni la fototerapia è stata ampiamente impiegata in ambito dermatologico per la cura di specifici disturbi. Le indicazioni attualmente presenti sulle riviste scientifiche comprendono malattie epidermiche come la dermatite atopica, la psoriasi e la vitiligine, nonché fotodermatosi, micosi fungoide, malattia del trapianto contro l’ospite e malattie cutanee profonde come la sclerodermia. Il trattamento fototerapico, in base alla patologia da trattare, può agire come antinfiammatorio, stimolare il sistema immunitario e avere effetti immunomodulanti.

Una review pubblicata su PubMed spiega che l’uso mirato di UVA e UVB, se necessario, in combinazione con il fotosensibilizzatore psoraleni nell’ambito della terapia PUVA, consente al dermatologo di trattare efficacemente un’ampia varietà di malattie della pelle. Per questo nonostante lo sviluppo di farmaci biologici altamente efficaci per malattie come la psoriasi o la dermatite atopica, le terapie UVA e UVB, da sole o in combinazione, sono ancora componenti essenziali di varie linee guida.

Durata del trattamento fototerapico

La durata del trattamento dipende molto dalla situazione specifica, ed è sempre il dermatologo che decide in base alle condizioni della pelle e a come la stessa risponde al trattamento. In linea generale l’irradiazione dei raggi UV avviene all’interno di cabine dotate di lampade e dura circa 10 minuti. Il trattamento, a seconda della patologia, prevede 2-3 sedute a settimana, in giorni non consecutivi.

È lo specialista che, sulla base della tipologia di patologia, della gravità e del fototipo della persona, definisce il numero di sedute necessarie per raggiungere risultati visibili. Le sedute di fototerapia si svolgono a livello ambulatoriale, mediante l’utilizzo di occhiali protettivi per evitare danni alla vista. A seconda della malattia da trattare, l’esposizione può riguardare solo una parte del corpo o tutto l’organismo.

Gli effetti collaterali a breve termine

La fototerapia è una metodica sicura, a patto che venga effettuata da specialisti. Non si escludono però effetti collaterali lievi e di breve durata. Tra questi ci sono la nausea, il mal di testa, la secchezza della bocca, l’affaticamento degli occhi e i disturbi del sonno. Oltre a scottature solari, prurito, eritema, vescicole e bolle tipiche dell’esposizione alla luce solare.

Generalmente gli effetti più fastidiosi possono insorgere nella fase iniziale. È poi sempre lo specialista che decide se intervenire regolando opportunamente i tempi tra una seduta e l’altra ed effettuando delle pause nel corso di sedute che si prolungano nel tempo, come nel caso della psoriasi.