melanoma e vitiligine

C’è relazione tra vitiligine e melanoma? Una domanda complessa che è stata oggetto di diversi studi, ma che non ha ancora trovato risposte definitive, se non che in entrambe le patologie c’è un coinvolgimento del sistema immunitario.

Il melanoma cutaneo rappresenta la forma più aggressiva di cancro della pelle, mentre la vitiligine è una malattia autoimmune che porta alla progressiva distruzione dei melanociti cutanei. “Una delle cause della vitiligine è l’autoimmunità quindi verosimilmente possiamo pensare che questa intervenga nel processo di regressione sia della vitiligine sia del melanoma” spiega il dermatologo Giovanni Leone. Una ricerca pubblicata su PubMed dal titolo “Vitiligine e melanoma in buona compagnia”, evidenzia che la maggior parte degli antigeni riconosciuti dal sistema immunitario sono espressi sia dalle cellule del melanoma che dai melanociti normali. Questo spiega perché la risposta autoimmune contro i melanociti che ha portato alla vitiligine potrebbe essere presente anche nei pazienti con melanoma.

Al tempo stesso la presenza di vitiligine potrebbe conferire una prognosi migliore in caso di melanoma. “Questo perché l’aggressione immunitaria della vitiligine ai melanociti può avvenire anche a carico dei melanociti del melanoma, disturbandone la crescita e riducendo la mortalità che deriva da questo temibile tumore” aggiunge Leone.

Gli effetti collaterali delle cure per il melanoma

Alcune cure per il melanoma possono far insorgere la vitiligine, specialmente quelle che agiscono al livello del sistema immunitario. “Nei casi di melanoma metastatico avanzato, considerato come uno dei tumori a prognosi peggiore, la somministrazione di farmaci quali inibitori dei checkpoint può far comparire lesioni simili a quelle della vitiligine. – continua il dermatologo – Questo perché tali farmaci agiscono permettendo al sistema immunitario di distruggere le cellule che producono la melanina, sganciandosi da particolari meccanismi che ne impediscono l’attività a livello ottimale”.

In questi casi il dermatologo riesce a distinguere queste lesioni dalle chiazze di vitiligine classica perché insorgono in zone centrali del corpo, come ad esempio tronco e addome, in maniera improvvisa. “Per curare queste chiazze anomale si applicano prodotti locali come creme cortisoniche o inibitori della calcineurina, mentre è meglio evitare il trattamento con fototerapia. – aggiunge Leone – Questo perché in una situazione di grande impegno come quella dell’immunoterapia o della chemioterapia per il melanoma, la vitiligine purtroppo passa in secondo piano quindi ci si deve limitare a osservare la situazione ed eventualmente intervenire”.

La vitiligine “protegge” dal tumore alla pelle

Al contrario numerose ricerche evidenziano che chi soffre di vitiligine è meno soggetto ad avere il melanoma e altri tumori cutanei rispetto ai soggetti non affetti da vitiligine. “Sono stati fatti approfondimenti soprattutto per il carcinoma basocellulare, il basalioma e lo spinalioma, tumori epiteliali tra i più diffusi della cute, che sembrano essere presenti in una percentuale minore nei pazienti affetti da vitiligine”.

Ma la vera “sorpresa” riguarda la correlazione tra l’esposizione al sole e alla fototerapia con i raggi ultravioletti e il minor rischio dei pazienti con vitiligine di sviluppare tumori cutanei. “Nel paziente con la vitiligine per far fronte alla mancanza e alla carenza di melanina l’organismo mette in atto delle difese diverse, come l’ispessimento dello strato corneo, oppure il potenziamento della risposta contro lo stress ossidativo”. Per questo motivo c’è un’incidenza minore di epiteliomi nei pazienti affetti da vitiligine in seguito all’esposizione ai raggi UV.

“Ovviamente si cerca di fare lo stretto numero di sedute necessarie per non esagerare, però è un dato di fatto che il paziente con vitiligine si difende meglio dall’esposizione ai raggi UV. – conclude Leone – Si è visto anche che la reazione dell’eritema, cioè l’arrossamento in seguito all’esposizione ai raggi UV, a volte si verifica addirittura di più sulla pelle sana circostante la vitiligine che non sulle macchie stesse”. Questo fenomeno è dovuto al fotoadattamento: la pelle con la vitiligine possiede dei meccanismi alternativi che sono in grado di adattarsi più rapidamente all’esposizione agli ultravioletti.