
Riflettori accesi sulla fotodermatologia, questa settimana. Nell’ambito del 80° congresso internazionale dell’American Academy of Dermatology, che si svolgerà a Boston tra il 25 e il 29 marzo, si terrà, giovedì 24 marzo, anche l’annuale meeting della Società Americana di Fotodermatologia. Esperti da tutto il mondo interverranno su diversi argomenti quali nuove prospettive in fototerapia e protezione solare. E tra le relazioni più attese ci sarà quella del dottor Giovanni Leone, Direttore del Dipartimento di Dermatologia e Coordinatore Scientifico dell’Ospedale Israelitico di Roma, ma anche presidente della Società Europea di Fotodermatologia (ESPD).
Una collaborazione tra Europa e America
«Sarà l’occasione per incontrare i colleghi americani e porre le basi per una sinergia che porti a organizzare corsi di formazione, eventi internazionali, studi e ricerche in fotodermatologia» spiega lo specialista. «Prima della mia relazione e insieme al mio collega, il dottor Andrea Paro Vidolin, parteciperò a un breakfast meeting della Global Vitiligo Foundation, che riunisce i pazienti affetti da vitiligine, per fare il punto sulle terapie e sugli studi ed esporre le linee di ricerca in Europa».
Grandi novità per le cure topiche della vitiligine
Il calendario degli appuntamenti americani del dottor Leone e del dottor Paro Vidolin, Responsabile del Centro di Fotodermatologia e Cura della Vitiligine, non terminano qui. «Venerdì 25 incontreremo il direttore ricerca e sviluppo dell’azienda statunitense Incyte, produttrice di ruxolitinib, un Jak inibitore topico, che sta dando risultati molto promettenti» spiega il dottor Paro Vidolin. «La sperimentazione clinica comprende due studi randomizzati, in doppio cieco, attualmente in fase III. L’FDA, nel constatare gli ottimi risultati finora ottenuti, ha accolto la prima richiesta di autorizzazione per la nuova terapia, in attesa dei risultati a lungo termine dei trials. È un grandissimo passo avanti, che potrebbe portare ad estendere la stessa richiesta anche all’EMA europeo. Noi chiederemo all’azienda di partecipare, come unico centro europeo, alla sperimentazione».
L’ultima frontiera: il nuovo device per il trapianto autologo
Sabato 26 marzo i due dermatologi italiani incontreranno i dirigenti medici di Avita medical, un’azienda che si occupa di medicina rigenerativa e che ha prodotto un kit per preparare le cellule cutanee al trapianto autologo. Il device si chiama Recell e finora il suo uso è stato riservato alle lesioni causate da ustione. Si sperimenterà ora per il trapianto autologo di sospensione cellulare nella vitiligine. «Il nostro centro di Roma è l’unico in Italia ad effettuare questa procedura. Alcuni nostri pazienti verranno così reclutati per uno studio multicentrico sull’utilizzo di Recell, che in alcune ricerche preliminari, ha dato risultati eccellenti» puntualizza Leone.
Fotoprotezione: un settore della fotodermatologia in grande fermento
Novità in vista anche sul versante della fotoprotezione. Giovedì 24 marzo Leone e Paro Vidolin incontreranno, insieme ai fotodermatologi americani, alcuni rappresentanti di aziende produttrici di creme solari per ampliare le ricerche. Domenica 27 si terrà una riunione con i rappresentanti di un’azienda francese e altri esperti europei per condurre uno studio sulle creme solari in grado di proteggere anche dalla luce visibile, causa di invecchiamento cutaneo e danni al sistema immunitario. Si parlerà anche dei prodotti eco-friendly, ora molto di tendenza. Le evidenze sembrano dimostrare che sono meno efficaci rispetto ai classici solari: per questo occorrono nuovi studi.