Al momento la fototerapia resta ancora la tecnica più efficace. “La nuova visione è, però, di considerarla nell’ambito di una terapia combinata o sequenziale in cui in tempi diversi e successivi si mira a intervenire sulle diverse componenti della malattia: infiammazione, difetto di proliferazione, migrazione in maniera più specifica”

Risultati migliori si possono ottenere in alcuni casi abbinando alla fototerapia alcuni topici, come i corticosteroidi o gli immunomodulatori o antiossidanti per via sistemica”. Nuove evoluzioni della fototerapia sono l’utilizzo di strumenti che permettono l’irradiazione di parti limitate o l’uso del laser ad eccimeri. “In ambedue i casi si ha in genere una energia di emissione dei raggi UVB maggiore rispetto alle cabine o i pannelli tradizionali e si riesce a intervenire sulla zona interessata diminuendo la iperpigmentazione della cute normale, evitando una marcata differenza cromatica tra la cute sana e quella interessata dalla vitiligine”.