Macchie color bianco latte di forma e dimensioni variabili, asintomatiche, con bordi frastagliati: è così che si presenta la vitiligine nei bambini. Esordisce in un quarto dei casi prima degli 8-10 anni, mentre in circa la metà prima dei 18-20 anni. «Su 100 pazienti malati di vitiligine possiamo affermare che circa un 20% sono bambini, con quadri clinici sovrapponibili a quelli degli adulti» spiega il dottor Giovanni Leone. La patogenesi a oggi non è chiara, tuttavia alla base della malattia vi è una reazione immunitaria diretta contro i melanociti, le cellule che producono il pigmento della pelle, la melanina, determinando la formazione di macchie bianche ben circoscritte.
Attualmente si distinguono due forme di vitiligine: la vitiligine segmentaria e quella non segmentaria. La prima, detta anche “volgare”, è la più diffusa vitiligine nei bambini e «ha come sede di esordio le aree simmetriche del corpo quindi occhi, bocca, entrambe le mani, gomiti e piedi» precisa il dottore. Questa forma si associa con minor frequenza a malattie autoimmuni e manca di una relazione con episodi di stress psico-fisico. Quella non segmentaria invece, più frequente negli adulti, è una forma che «evolve in modo completamente diverso in quanto è meno progressiva e la sua estensione è limitata ad un segmento di cute che di solito include un lato del collo, della guancia, oppure del braccio».
Diagnosi e prognosi della vitiligine nei bambini
Come per gli adulti, la diagnosi di vitiligine nei bambini si basa sulla storia clinica del paziente e su un esame obiettivo approfondito con la “luce di Wood”, un tipo di lampada a raggi ultravioletti utilizzata al buio che permette di evidenziare il colorito bianco delle lesioni, specie quelle non visibili in periodo neonatale o infantile, fase in cui la pelle non ha completamente espresso le proprie capacità di pigmentazione. «Questo strumento è fondamentale, soprattutto nei soggetti a pelle chiara, in quanto non tutte le macchie bianche sono associate a vitiligine. – precisa Leone – Per esempio molto frequenti sono le ipopigmentazioni post traumatiche o post infiammatorie ad esempio un eczema, un’irritazione ecc.».
Quanto alla prognosi, molto dipende dalla zona colpita. Come spiega l’esperto, «se presa in tempo, la vitiligine nei bambini e quindi nelle forme segmentarie potrebbe risolversi con una normale ripigmentazione della pelle. Tuttavia, sia nel bambino sia nell’adulto, per le zone di mani e piedi le percentuali di guarigione sono sotto il 20%, per il viso la percentuale sale al 100%, mentre per le zone intermedie quali le braccia o il torace, il numero scende al 40%». Fattori negativi per la prognosi sono rappresentati da familiarità per la vitiligine, lunga durata delle macchie, presenza del segno di Koebner e coinvolgimento delle mucose.
Cura e trattamento
A oggi non esiste una terapia risolutoria per la vitiligine nei bambini, tuttavia sono disponibili diversi trattamenti che hanno il fine di pigmentare quanto più possibile le zone colpite. Ognuno varia a seconda dell’estensione della malattia, età del bambino ed eventuali malattie associate.
In linea generale il gold standard è la fototerapia, indicata per le forme generalizzate e a partire dall’adolescenza, cui si associano creme topiche a base di cortisone. In alternativa, specie nelle zone delicate come il viso, si può optare per gli immunomodulatori e i derivati della vitamina D, sempre ad uso locale. Tuttavia «ci sono zone che resistono ai trattamenti medici, come per esempio le mani e i piedi, per cui possono rendersi necessarie terapie più aggressive, come il laser ad eccimeri, oppure il trapianto di melanociti» aggiunge il dottore.
Da non sottovalutare è l’esposizione al sole. In generale, è importante proteggere le chiazze depigmentate, ma senza eccedere con l’utilizzo di creme solari a protezione totale. «Meglio scegliere schermi 20 o 30 in quanto diversamente da ciò che si potrebbe pensare, la luce del sole stimola la pelle a produrre melanina» conclude Leone.
In associazione alle terapie sopracitate, a scopo estetico possono essere utili fondotinta cosmetici per uniformare il colore della pelle, sempre su consiglio dello specialista. Da non trascurare, infine, l’impatto sulla psiche, per cui resta indicato un supporto psicologico utile a ridurre il rischio d’ansia e depressione, frequente nei pazienti con vitiligine, specie in età adolescenziale.